Barocco, Romanticismo, Contemporaneo: Famosi compositori per pianoforte attraverso le epoche
Parti alla scoperta della storia del pianoforte dal periodo barocco fino ai giorni nostri e scopri di più sui compositori che hanno caratterizzato ogni epoca.
Ultimo aggiornamento del 19 aprile 2024
Una guida al pianoforte nel Barocco, Classicismo, Romanticismo e nell’Età contemporanea
Anche se il periodo classico o Classicismo si è concluso all’inizio dell’Ottocento, il concetto di “musica classica” esisteva già da tempo e continua a essere impiegato per la musica composta oggi. In questo articolo attraverseremo la storia della musica pianistica soffermandoci su ogni epoca per conoscere i compositori più famosi che l’hanno vissuta. Inoltre, vedremo come i cambiamenti dei generi musicali sono andati spesso di pari passo con l’evoluzione dello strumento del pianoforte.
Prima di cominciare il viaggio, ecco alcuni punti da tenere a mente:
- Le date non sono esatte. Nessuno ha mai decretato la fine ufficiale dell’epoca barocca e l’inizio del Classicismo. Dato che i gusti e i generi mutano in modo graduale, i periodi finiscono per sovrapporsi.
- Tutti i compositori che incontreremo appartengono alla cultura musicale classica occidentale perché il nostro interesse verte sul pianoforte prima della sua circolazione a livello internazionale.
- Non si tratta di una lista esaustiva. Il nostro obiettivo è semplicemente quello di mostrare l’unicità di ciascuna epoca attraverso alcuni tra i compositori più influenti.
Qui di seguito ti daremo un assaggio dello stile e dei musicisti principali di ogni periodo. Se vuoi qualche consiglio musicale in più, dai un’occhiata al nostro articolo in cui abbiamo raccolto 14 brani classici per pianoforte.
L’epoca barocca (1600-1750)
Prima di questo momento, lo strumento più simile al pianoforte era l’organo. Nel XVI secolo fu inventato il clavicembalo che contribuì a definire la musica pianistica dell’epoca barocca. Il suono del pianoforte che conosciamo oggi è generato dalla percussione dei martelletti sulle corde, mentre nel clavicembalo il suono è prodotto da un sistema di corde pizzicate. Ciò significa che il volume di ogni nota rimaneva invariato, senza alcuna risonanza.
È stato il tono preciso e secco a caratterizzare la musica barocca. In questa epoca le mani suonavano parti indipendenti ma armoniche (tecnica complessa denominata “contrappunto tonale”) su un basso continuo. I compositori erano soliti aprire i pezzi con un tema che poi riprendevano tramite variazioni. Questa struttura emotivamente coinvolgente è stata in seguito elaborata dai musicisti del periodo classico e romantico.
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
J.S. Bach (da non confondere con gli altri cinquanta musicisti e compositori della sua famiglia) è il maestro del Barocco. Le sue Variazioni Goldberg sono l’esempio lampante del tema e della variazione tipici del periodo e comprendono anche una famosa aria che dimostra il suo eccezionale impiego del contrappunto.
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Anche la musica di Händel fa sfoggio del contrappunto e dello sfarzo tipico dell’epoca barocca. L’unicità delle sue opere è data dalla combinazione tra influenze tedesche (viste le sue origini) e influenze inglesi. Händel è spesso elogiato per il suo stile drammatico e viene facile immaginare i suoi pezzi fastosi risuonare nelle corti.
Antonio Vivaldi (1678-1741)
Vivaldi si fece prete per un breve periodo e questo evento spiega perché nei suoi pezzi si ritrovano elementi religiosi della musica barocca. Le sue Quattro Stagioni sono state composte nel tardo Barocco e infatti in esse si intravedono già elementi stilistici del periodo classico; ad esempio, un maggior equilibrio nella composizione e un’attenzione particolare allo sviluppo dei temi.
Il Classicismo (1750-1820)
Questo è il periodo a cui abbiamo accennato all’inizio di questo articolo, e non va confuso con il genere della musica “classica” che invece abbraccia uno spettro più ampio. In questa epoca il clavicembalo lasciò il posto al fortepiano, il quale divenne da lì a breve il principale strumento a tastiera.
I musicisti adesso avevano più controllo sul suono, potendo ad esempio suonare in modo più delicato o più forte, oppure far risuonare le note tenendole premute più a lungo. Le possibilità espressive erano aumentate, innescando così anche un’evoluzione dello stile.
La musica del periodo classico ha una trama più leggera rispetto a quella del Barocco, e tende prevalentemente a melodie più pulite eseguite attraverso gli accordi. In questa epoca la serietà lasciò il posto all’eleganza.
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
In soli 35 anni di vita, Mozart passò da bambino prodigio a uno dei compositori più influenti di tutti i tempi. Abbiamo scritto un articolo interamente dedicato ai pezzi più amati di Mozart, che comprende sia la sua prima composizione, sia l’ultimo capolavoro pubblicato postumo. Per darti un’idea dello stile di Mozart e della musica del periodo classico in generale, ti proponiamo “Eine kleine Nachtmusik” (Serenata in SOL maggiore).
Joseph Haydn (1732-1809)
Haydn fu un importante punto di riferimento sia per Mozart (erano amici), sia per Beethoven (a cui fece da insegnante). A lui si deve la messa a punto di numerose forme musicali del Classicismo, in particolare le sonate, le sinfonie e il quartetto d’archi. Non è un caso che i suoi soprannomi fossero “padre della sinfonia” (articolo su Iso in inglese) e “padre del quartetto d’archi”.
Grazie al suo ingegno e alla sua creatività, riuscì a produrre composizioni espressive e personali che non solo diedero forma al periodo classico, ma posero anche le basi per il Romanticismo.
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Beethoven è un musicista così prolifico e innovativo che è possibile dividere la sua musica in tre periodi. Nel primo perfezionò lo stile viennese di Mozart ed Haydn, aggiungendo però più espressività ed equilibrio alle sue composizioni.
Nel periodo di mezzo, Beethoven si batté per aprire le porte alla musica romantica, allontanandosi dalle rigide strutture classiche per esplorare uno spazio più comunicativo. La sua “Moonlight Sonata” (Sonata al chiaro di Luna) è l’esempio perfetto di ciò e fu pubblicata nel 1801, sancendo l’inizio del periodo romantico.
Il Romanticismo (1800-primi del Novecento)
È con la Rivoluzione industriale che è arrivato il pianoforte così come lo conosciamo oggi. La tastiera estesa a 88 tasti e la potente risonanza permisero l’accesso a quell’espressività ed emotività tipica della musica Romantica. Mentre il Barocco e il Classicismo si concentravano su forme musicali specifiche con strutture definite, la musica Romantica puntava a trasmettere emozioni.
La maggiore libertà motivava i musicisti a comporre nuovi tipi di pezzi, come notturni, fantasie e preludi, senza timore di impiegare dissonanze o trame progressive. L’incremento dei viaggi permise ai compositori di uscire dai contesti delle corti o delle scuole di musica affermate, favorendo il contatto con il resto del mondo. In questo modo, tanti musicisti cominciarono a fare uso della musica per raccontare i propri Paesi o quelli stranieri.
Franz Schubert (1797-1828)
Come Beethoven, Schubert si trova a metà tra il periodo classico e quello romantico. Nelle sue opere è possibile assistere al passaggio dal formalismo e dalla chiarezza strutturale del Classicismo, ad esempio con “Die Forelle” (La trota) che compose a soli 22 anni...
... allo stile del tutto Romantico ed emotivamente espressivo della sonata qui sotto, che compose durante gli ultimi mesi di vita.
Frédéric Chopin (1810-1849)
Chopin non fu solo un compositore e virtuoso del pianoforte, ma anche una delle prime celebrità della musica. La sua vita amorosa era molto chiacchierata e la sua figura era avvolta nel mistero, tanto che si esibì in pubblico solo trenta volte in tutta la sua vita.
Abbiamo raccolto le nostre opere preferite di Chopin, ma il notturno qui sotto evidenzia in modo impeccabile il talento del compositore nell’aprirsi alle possibilità espressive del pianoforte.
Johannes Brahms (1833-1897)
Brahms riuscì a mantenere l’equilibrio tra tradizione e innovazione, fondendo il meticoloso stile musicale del Classicismo con la profondità emotiva del Romanticismo. Rifiutava l’opulenza di altri compositori romantici e sosteneva con determinazione che la musica poteva esistere da sola, senza bisogno di narrative esterne.
Le sue opere hanno quindi un che di astratto ma di emotivamente intenso, che molti definiscono musica pura (articolo su Slate in inglese).
Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840-1893)
A proposito di compositori opulenti del Romanticismo... Tchaikovsky rappresenta al meglio la grandiosità di questo periodo. La sua musica era maestosa, mistica, aveva uno sguardo nazionalista nei confronti della Russia, il suo Paese natale, e si allontanava dagli stereotipi del tempo sulla musica russa e occidentale.
Emotivamente toccante, con un intreccio e una melodia indimenticabili, “Il lago dei cigni” rappresenta l’essenza di Tchaikovsky.
Il XX secolo e l’Età contemporanea (primi del Novecento-2000)
In questa epoca, il pianoforte ha cominciato ad apparire anche in altri generi (tra i primi il blues, il jazz e il musical), preparando il terreno per lo sviluppo del rock, del pop e della musica elettronica. La musica pianistica classica non ha mai perso il suo ruolo di prestigio ma, con l’avvento della musica registrata e di nuovi generi provenienti da tutto il mondo, i compositori hanno cominciato a guardarsi intorno. Alcuni, tra cui George Gershwin, composero addirittura sia musica classica sia musica leggera.
Per tutte queste ragioni i primi del Novecento furono un miscuglio di sottogeneri, dall’Impressionismo al Post-romanticismo all’Espressionismo. Dopo la Seconda guerra mondiale, si aggiunsero altri stili come il Neoromanticismo, lo Sperimentalismo e il Minimalismo. Se vuoi, potrai approfondire autonomamente questo tema, ma per ora crediamo sia abbastanza sapere che si è trattato di un periodo molto proficuo per il pianoforte.
Claude Debussy (1862-1918)
Debussy portò la libertà e l’espressività del Romanticismo ancora più all’estremo, creando quelli che lui chiamò “schizzi sinfonici”. È universalmente considerato il primo compositore impressionista, anche se fu lui stesso a rifiutare il termine. Ti basterà ascoltare lo strano ma evocativo movimento intitolato “Clair de Lune” (Chiaro di luna) per comprendere come Debussy sviluppò il proprio stile di armonia e il colore del suo suono.
Erik Satie (1866-1925)
La fine del Romanticismo è caratterizzata dalla sperimentazione, e Satie lo sapeva bene. Eccentrico nell’accezione più positiva del termine, preferiva farsi chiamare “misuratore del suono” invece che musicista, e fu lui a inventare il termine Gymnopédie per la sua serie di pezzi più amata.
Sergei Prokofiev (1891-1953)
Pur avendo passato la maggior parte della sua vita tra America ed Europa, anche Prokofiev, come molti altri compositori russi, mise in musica molti elementi del suo Paese. Ascoltando “Historiette” potrai notare come si fondono queste influenze e in che modo ha utilizzato la dissonanza e le disarmonie per evocare emozioni.
Non è certo finita qui: la musica classica al pianoforte ha ancora tanto da offrire. Nel cinema e in televisione svolge un ruolo fondamentale per emozionare il pubblico: basti pensare a “Hedwig's Theme” di Harry Potter o all’epica colonna sonora de Il Trono di Spade.
Nei videogiochi è utilizzata per trascinare i gamer a dare il meglio di sé, come in Tetris, Super Mario, e Zelda, per citarne alcuni. Se desideri scoprire di più sulla musica classica contemporanea, ti consigliamo di cominciare con il nostro articolo (in inglese) sulla musica dei videogiochi al pianoforte.
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